martedì 10 luglio 2007

IMPALATA IN PINETA

Erano da poco passate le otto di sera quando incontro Sandro un ragazzo conosciuto poco prima in chat. Salgo sulla sua macchina e andiamo diretti in un posto tranquillo in pineta. Sono molto decisa quando faccio questi incontri, mi piace l'uomo che mi porta a "fare la zocccola". Parcheggia l'auto in un punto isolato e interno alla pineta, in lontananza sento voci di persone che sono ancora in spiaggia Voglio fare la porca subito, mi spoglio e rimango completamente nuda, scendiamo dalla macchina, lui in piedi io in ginocchio, si sbottona i pantaloncini e mi sbatte il suo grosso cazzo in faccia.. Inizio a succhiare come una troia, lui spinge forte, vuole farmi andare la cappella in gola e io l'accontento senza problemi, il cazzo diventa sempre più grosso e duro sembra quasi scoppiare dentro la mia bocca, da gran porco lui inizia a tapparmi il naso per farmi "soffocare" dal suo pistolone..... mi sento veramente porca e in quel momento so che potrei farmi fare qualsiasi cosa.....
Dopo alcuni minuti mi ordina di alzarmi mi piego leggermente per fargli vedere bene il mio culetto inizia cosi a sculacciarmi con vigore, apro lo sportello della auto e appaggio il viso sul sedile rimanendo perfettamente a pecorina, il bastardo mi ordina di allargare il culo mentre inizia a sputarmi sul buco e a insalivarsi l'uccello, avvicina la cappella al buco e inizia a "farmela sentire"....
Sono eccittatissima lui mi chiede un preservativo io però faccio finta di non sentire e anzi spingo per farlo entrare nudo, lui ovviamente capisce che voglio prederlo "a pelle" e con un colpo deciso me lo spinge tutto dentro, inizio a dilatarmi come una troia mentre i suoi affondi si fanno sempre più violenti e veloci.... rimaniamo cosi per qualche minuto....
La sorpresa arriva poco dopo quando da una siepe spuntano fuori due ragazzi che avevano assistito allo spettacolo e della cui presenza solo io non mi ero accorta, rimango in posizione anzi tiro su una gamba per mostrare bene ai giovincelli il cazzo nel culo....
Il bastardo continua a scoparmi davanti ai ragazzi che nel frattempo si segano guardando la scena, sento il cazzo sempre più turgido, rimango a pecorina decisa a farmi riempire il culo di sperma. Sento la sborra inondarmi il buco me la faccio fare tutta nel culo fino all'ultima goccia poi quando il bastardo estrae il cazzo dal culo la sento colare giù, faccio quindi avvicinare i ragazzi e li invito nel mio culo....
Spalanco il buco bagnato e sborrato, chiedo a entrambi di scoparmi, solo uno si avvicina e mi penetra con un colpo secco scivola dentro quasi venisse risucchiato dura pochissimo solo una decina di colpi poi mi riempe il culo di altro seme mentre l'altro giovane sborra copiosamente segandosi a quel punto io mi giro e mi faccio buttare un po del suo sperma in bocca.....

Chi mi vuole conoscere può visitare il mio sito.....

UFF CHE PALLE.....

Al 28 del mese

Stamane mi sono alzato col cazzo duro. Ok, succede spesso. Ma oggi, cazzo, oggi è che c'ho proprio voglia. Ne avevo già ieri sera. Poi le mestruazioni. Mi chiedo perché le donne devono avere queste cazzo di mestruazioni.

Potevano fare il militare, un anno, tutt'insieme, e buonanotte. Mi chiedo, poi, perché le devono avere così? Diventano rompicoglioni all'inverosimile, c'hanno l'alito pesante e fanno un sacco di storie se le vuoi scopare. Perché si fanno male, dicono. Perché sporcano, perché non è cosa. E così per ogni maledetto mese. Eccola la patonza sanguinante e puzzona... la vuoi? Bhe si, io la vorrei ugualmente. Bhe no; non si può. Ah no? E fammi un pompino. Pompino. Non lo dovevi dire!, mi dice, con faccia da pippobaudo nauseabondo.

No, dice, mentr'eccola rossa, paonazza, intorpidita nello sguardo rabbioso, perché non si può fare, perché è una cosa schifosa, perché già siamo fuori dalla grazia di Dio: perché te la do. Insomma la sbatto sotto al cancello di casa sua. Ore 2:00. Ho voglia, cazzo. Faccio un po' di chiamate. Nessuna. A puttane non se ne parla. Con 5 euro a malapena mi pisciano in una coppa, così, tanto per sciacquarmelo.

Giro. Giro fra le strade deserte di settembre. Niente. Neanche un filo di fica all'orizzonte. Vado a casa con gli ormoni in assetto di guerra. Accendo il computer, vado sulla chat. Chat per adulti, s'intende. Macché: tutte sfigate. Qualche frocetto mi offre il culo. No grazie, dico: io vado a messa la domenica. Qualche frocetto mi offre un pompino. Si, ne avrei bisogno. Dove? Milano, Bologna, Trento, Palermo, Rimini. Cazzo, dico, ma ci rendiamo conto come siamo distanti?

Mi faccio una rabbiosa sega sputandomi la mano e sbattendomelo veloce, facendomi una crema di schiuma sulla fragola. Vengo. Mi vengo sulla mano, mentre continuo a sbattermi, schizzando il tarallo del cesso e le piastrelle. Mi si affloscia lento mentre ancora me lo sbatto e lo sperma comincia a raffreddarsi, a ghiacciarsi, facendosi schifosamente simile alla crema dei cornetti confezionati.

Mi corico ma non chiudo occhio. Ed eccomi, allora. Sveglio nella macchina col cazzo duro che sbatte e si lamenta mentre è già mattina e si va al lavoro. Percorro le strade in sequenza, via Balilla, via Leone, via Salandra, via Moro. Sto per svoltare a destra. Cambio idea, vado dritto. E cazzo, no! Allora, mondo, lo fai apposta. Allora ditelo che mi dovete far morire di crepaerezione.

Chi sei?, dico, parlando al cruscotto della mia Punto. Quello non risponde. E neanche lei. Cazzo, dico. Accendo lo stereo. Queste puttane delle spagnole m'hanno rotto i coglioni. Spengo. Osservo: bella, alta, vestita di piccole vesti stampate in rosso predominante. Sta lavando la macchina, in strada. Macchina con targa tedesca.

Faccio il giro dell'isolato. Non mi nota per un cazzo. Mi fermo vicino. Non molto, vicino, però. Lei s'abbassa, si alza, si piega. Compie tutti i gesti sensuali che una granfiga compie quando lava una macchina.

Il ragazzo del mio lavamacchine fa cagare. Lei, però.

Mi slaccio i pantaloni. E me lo meno, cazzo. Me lo meno fino a schizzare lo sterzo e il pulsante delle luci antinebbia. Vedo che quella mi guarda. Stranita. Forse ha capito. Si ha capito, lo so. Ora viene e me lo succhia, si viene e me lo pulisce tutto. Succede sempre così su it.sesso.racconti. Già ogni sera mi leggo uno due racconti.

Cazzo, dico: è questo il mondo, mentre leggo giulia e gli altri. Ma ora sono qui, con questa gran figona biondabbondante. Si si: mi guarda, mi osserva, ha le vesti bagnate, d'acqua. La figa bagnata, d'umori. Ora viene e me lo succhia. Che fa? No, non viene. Fa voci, entra in casa. Esce di nuovo, col dito teso verso di me, con tutta lei dietro a quel dito. Con un bestione grosso e biondo e panzone dietro di lei, che urla e corre.

Faccio in tempo a mettere in moto, ad accelerare, a sentire la sua mano appena sul vetro, dietro. Lo vedo dallo specchietto: prende una bottiglia di Drheer, da terra, e la lancia, ma non m'arriva. Mi guardo attorno, nell'abitacolo grigio, col cazzo fuori ed ormai moscio, divertito e preoccupato. Ho bisogno di pulirmelo. Ops: non ho fazzoletti! La giacchetta di Anna andrà benissimo; e stasera, volere o volare, me lo deve succhiare.

INVITO A CENA

L’invito a cena

Sono una donna di 42 anni, seduta sul mio letto, in attesa.
Ho indosso ormai solo reggiseno e mutandine, di pizzo, calze e reggicalze, scarpe, leggermente alte.
Mi ha sfilato i vestiti, lui, Maurizio, 15 anni. Una cosa da non credere.
La libido gli usciva dalla pelle quando mi chiese, sfiorandomi i fianchi con un passaggio avvolgente di mani, di invitarlo a cena. Mio marito, suo zio, non c’era per qualche giorno….
“Zia, perché stai sola? Invitami a cena una sera…”
Indubbiamente sapevo che ci avrebbe provato….e un invito da parte mia era già per lui una grossa conquista. Una donna che invitava un ragazzino per una serata insieme… Avevo qualche dubbio, ma alla fine lo invitai….
Un piede mi sfiora. E’ il suo primo tentativo. Lascio fare. Ma la situazione eccita anche me. Lo osservo. E’ un bel ragazzino! E la sua forza di adolescente emana un sapore di voglia, di sogno, di desiderio che mi contagia lentamente. La mia gamba è colmata di attenzioni. Ci sto! Manuel sembra estasiato…i suoi occhi mi divorano: mi vedono già nuda….mi sento come spogliata!
La cena finisce. Rassetto la cucina.
Lui alle mie spalle.


Mi avvolge il sedere in un palpare delicato e carezzevole.
Solleva la gonna a passi di dita ed entra sotto i vestiti. Tiene i miei fianchi con le mani come se li conoscesse già profondamente. Come se già mi possedesse….
Non diciamo parole, solo mi sfila lentamente la gonna. Poi la camicia… fa scivolare la mano nel mio seno, mi liscia la pelle.
Giù le spalline della sottoveste, che mi scende lungo le curve del corpo.
Mi accorgo che mi muovo per aiutarlo a sfilarla.
Sento nelle sue mani ormai la certezza di avermi.
Sedotta. Disposta a lasciarmi andare completamente.
Sedotta da un ragazzino per una sera proibita.
Poi mi prende per mano, mi sussurra all’orecchio “andiamo in camera da letto”.
Sedotta, lo guido nel mio talamo.
Ed ora sono così, provocante, sapientemente spogliata da mani delicate, he vogliono godere di ogni conquista, ma non ancora nuda. Aspetto, eccitata.
Lui è ancora in jeans e maglietta, l’ abbigliamento dei suoi 15 anni….si spoglia.
Mi guarda con intenso desiderio. Alzo ed abbasso gli occhi.
Lo guardo a tratti. E’ bello. La sua pelle vergine. Ho voglia di sfiorarlo.
Scendono le mutande. Un pene sorprendente, ritto, ben proporzionato è rivolto verso di me. E’ nudo, lui. Si avvicina. Mi accarezza il viso, lo solleva.
Lui in piedi, io seduta. Il suo membro è davanti al mio viso. Lo sfioro con le labbra. Lo bacio appena. Gusto di maschio sulle mie labbra. Da tanto non bacio il pene a mio marito….
Mi solleva. Sto dritta di fronte a lui.
“No, zia. Non so quanto resisto ancora…”
In effetti è eccitatissimo.
“Cosa vuoi, Manuel?”
Pensa per un istante, poi mi gira di spalle. Mi accarezza i fianchi. Sento l ’uccello tra le gambe.
Mi bagno.
Si allontana e mi lascia lì, in attesa…..
Apre l’armadio. Lo specchio riflette il letto, di lato.
Ritorna al mio fianco. Mi prende per mano fino alla sponda opposta del letto.
Mi vedo nello specchio, vedo lui dietro di me.
Mi bacia sul collo. “Sei bellissima”
Le sue mani mi percorrono tutta. Mi fanno già sua….
Finalmente il suo desiderio si manifesta: “Zia, voglio montarti!”
La sua richiesta mi gela. Non me lo aspettavo da un ragazzino. E per di più davanti allo specchio! Non lo avevo mai fatto!
Seduzione ed erotismo. Una sera inaspettata.
Ma già mi slaccia il reggiseno, mi palpa le mammelle. Mi vedo, lo vedo.
Mi sfila le mutandine. Mi vedo, lo vedo.
Nuda, lui alle mie spalle mi guarda, mi palpa, mi avvolge. Mi scioglie i capelli.
Mi fa salire a quattro zampe sul letto, conducendomi con le mani sui fianchi.
Lo vedo salire in ginocchio, prendere in mano la verga, farla strofinare sulle mie chiappe.
E’ diventata lunghissima!
Mi apre le gambe ed indirizza il pene dentro di me, lentamente.
E’ splendido!
Vedo nello specchio le mie mammelle dondolare al ritmo lieve che mi impongono i suoi colpi.
Mi guidano sicure le sue mani sui fianchi.
Lo vedo. Un giovane maschio sta imponendo il suo potere su una femmina adulta, con orgoglio, sicurezza e dolcezza.
Mi vedo. Un’espressione di splendido godimento mi percorre il viso ad ogni suo movimento.
Non ricordavo un piacere tanto profondo.
Viene dentro di me.
Alza le braccia come all’arrivo di una corsa. Vittorioso.
Si abbatte su di me.
Vengo anch’io. Urlando. Vengo!
E’ sfinito.
Povero piccolo.
Lo accarezzo e lo bacio.
La sua monta è stata un capolavoro di seduzione, di erotismo e di piaceri proibiti.
Lo guardo rivestirsi e andare via, provato.
“Maurizio, sei stato grande!” gli dico.
Un bacio sulle labbra.
“Grazie, zia”
“Grazie, Maurizio”
“Addio”

SESSO CON L'AMICO DI MIA FIGLIA

Sesso con l'amico di mia figlia

Agosto. Caldo sulla spiaggia.

Sotto l’ombrellone mia figlia, stesa sul lettino, si ripara dal sole. Io invece sfido il sole di mezzogiorno unta di olio solare. Sotto gli occhiali da sole riesco a vedere avvicinarsi l’amico di mia figlia. Sta già parlando con lei ma i suoi occhi stanno viaggiando sul mio corpo abbronzato e luccicante, lo sento. Parlano sul da farsi nel pomeriggio. È un bel ragazzo: alto circa un metro e novanta, robusto, bellissimo sguardo incorniciato da sopracciglia selvagge.

Mia figlia Luana ne è profondamente attratta nonostante sia fidanzata con un ragazzo di cui non ricordo il nome (per me è insignificante, non dovrebbe aprire neanche la bocca). Mia figlia è carina di viso, ma il suo fisico rispetto al mio è nettamente inferiore (mi dispiace tantissimo dirlo ma è così). Io vado per i 50, sono alta un metro e settanta circa, labbra carnose, capelli biondi e occhi azzurri. Mi mantengo magra per l’età che ho. Mio marito è via per lavoro, arriverà dopo ferragosto.

“Arrivederci signora.“ sento mentre vedo la figura di Nando passare accanto al mio lettino. Il mio viso è ad altezza pube, immagino il suo sesso nascosto dal costume da bagno. Mi chiedo se farebbe mai sesso con una quasi cinquantenne come me un fusto come lui…Lo saluto con un cenno del capo e un largo sorriso mentre lui compie qualche passo all’indietro aspettando (guardando) il mio saluto (il mio corpo).

Nel pomeriggio Nando arriva verso le quattro per chiamare mia figlia. Luana però (la fortuna volle fare così) era dovuta andare in bici in un campeggio fuori dal paese per vedersi con delle amiche e organizzare la serata. Mi aveva chiesto gentilmente di intrattenere Nando dato che avrebbe cercato di metterci meno tempo possibile.

Feci accomodare Nando in casa e lo portai sul terrazzo dove io mi sistemai sul dondolo e lui su una sdraio mettendosi in una posizione alquanto scomposta. Era vestito con una canotta e un paio di pantaloncini abbastanza attillati sulle sue cosce possenti. Beh praticamente si vedeva il pacco per farla breve. Io ero in bikini con un pareo trasparente bianco.

“Allora Nando, come vanno queste vacanze, ti stai divertendo?”. “ Si signora certo, stasera forse organizziamo un falò in spiaggia. Vuol venire con noi? “ mi chiede scherzando. “Ma dai Nando, cosa mai dovrebbe fare una vecchia come me tra tanti giovani…no non se ne parla, divertitevi voi, io l’ho già fatto.”

“ signora non dica così. Lei è una bella donna…ora va bene che stavo scherzando sull’invito però” “aah stavi scherzando sull’invito non inviteresti mai una vecchia ad una serata piena di ragazze in costume”. “signora, fosse per me la inviterei e di corsa anche..insomma avrà anche gli anni che dice di avere ma rimane una bella donna con un portamento elegante soprattutto. “. È questa la frase che mi fa scattare qualcosa nella testa, non so come posso spiegarlo…sento calore al basso ventre. Telefono a mia figlia per informarmi sul tempo che le serve. Nel telefonare a mia figlia scopro le gambe e poi, come se Nando non fosse presente sul terrazzo, incomincio a guardare invisibili segni sui miei seni esponendoli alla vista del giovane presente, che strabuzza gli occhi per lo spettacolo e porta una mano sul suo pube a dar man forte al suo amico. Chiusa la conversazione noto che la mano è li sul pube a stringere il suo pisello. È rosso in volto.

“Nando vuoi qualcosa da bere, fa molto caldo oggi, eh ti va?”. “ si signora fa veramente molto caldo oggi”. Si alza. Il bozzo davanti si è ingrandito parecchio. È evidentissimo, sta per scoppiare. Eh si toccherà a qualcuna salvare il giovine, non potrà mica andare in giro così poveretto.

“Ti faccio strada Nando”. Cammino avanti a lui sculettando il più possibile, poi improvvisamente mi chino vicino la zanzariera della porta finestra per vedere un qualcosa quando Nando con il suo amico mi sbattono sul culo.

“mmm” mi esce naturale questo mugolio di goduria. “ops mi scusi signora, nn sono riuscito a frenarmi e…”. Sa che potrei essermi accorta del suo sesso turgido.

Mi avvicino con aria severa e con mano ferma e decisa afferro il suo cazzo. “e con questo cosa pensi di fare. È questo l’effetto che ti faccio?”. “eehm.. s-s-ssi signora, cioè no è colpa mia, lui fa da se, non mi sarei mai permesso..”. Mentre dice questo io mi sono inginocchiata e sto accarezzando il suo pisello sopra il pantaloncini, lo tasto per tutta la sua lunghezza. Afferro l’elastico del pantaloncino e lo abbasso di forza portando assieme anche le mutande. Rimbalza fuori dalle mutande un cazzo teso, già scappellato con la cappella violacea e tante vene turgide sotto il mio palmo. Gli ciuccio la cappella, sa un po’ di mare, scotta è bollente.

Le sue mani scendono e mi afferrano per le spalle, mi tira su e mi bacia. Un bacio lungo, tenero che mi fa bagnare tutta, poi si tuffa sul mio collo.

Intanto con la mia mano stringo il suo cazzo e lo massaggio, nel momento in cui mi ha baciato è diventato durissimo. Faccio scorrere l’unghia del pollice sul frenulo su e giù, vedo l’espressione del piacere dipinta sulla sua faccia. Torno con le mie labbra al suo amico, è tesissimo, non penso che resisterà molto, ha le palle gonfie sotto. Incomincia a muoversi avanti e indietro, mi sta scopando la bocca. Mi stacco da lui e continuo con una sega, so che non durerà a lungo e infatti il suo pisello incomincia a dare tremendi scossoni, bacio la sua cappella quando un getto fortissimo di caldo sperma mi entra in bocca. Due, tre, quattro, cinque getti potentissimi di sperma nella mia bocca, me l’ha riempita..

Sotto sono fradicia, gli umori colano lungo le mie cosce, il suo cazzo è ancora dritto, non vuole sgonfiarsi. Una goccia trasparente di sperma esce dalla cappella e io, con la punta della lingua, la lecco. Gioco un po’ con la mia lingua sulla sua cappella leccandogli il buchino dal quale è uscita quella quantità incredibile di sperma.

Mi alza, mi bacia di nuovo, poi, mentre la sua mano scivola nel mio slip per dedicarsi alla mia clitoride, scende con la lingua sul mio collo, poi arriva al seno, ancora coperto dal costume. Lo slaccia e deciso morde con le labbra il mio capezzolo destro. Sussulto e gli artiglio la spalla per l’eccitazione, lasciandogli dei solchi (chissà le scuse che troverà per giustificare quei segni).

Alza la testa , mi guarda negli occhi, il suo pene è eretto come prima, non un segno di cedimento. Gli prendo tra le dita il cazzo e lo conduco, come fosse un cane al guinzaglio, verso il centro della stanza dove c’è il tavolo.

Toglie il pareo e lo getta via, le mutandine scendono alle caviglie, ci penso io a toglierle.

Mi solleva e mi fa adagia sul tavolo. Si abbassa e si tuffa tra le mie cosce con la sua lingua a dare tante leccate a tutta la mia fica fradicia.

Gli spingo la faccia più a fondo, il contatto della sua faccia tra le mie cosce mi fa impazzire. Il desiderio è troppo. Anche lui è del mio stesso pensiero infatti alza la testa e direziona il suo uccello verso la mia passera.

Entra dolce, lentamente, sento tutti i suoi centimetri entrare. Incomincia a pompare lentamente, la nostra pelle si unisce e poi si allontana. Le palle rimbalzano sulla mia fica.

Incomincia a pompare più forte, sempre di più. Io sento l’orgasmo avvicinarsi sempre si più, sento il mondo attorno a me allontanarsi farsi sempre più confuso e distante. Sento solo Nando che ansima e invoca il mio nome.

“Aaah Lea…si Lea…aaah…sto venendo Leaaaaaaaaah..”.

“Uuuuuaaaaah….”. Anch’io sto venendo, mi aggrappo alle sue spalle, l’orgasmo mi invade totalmente, inarco la schiena avvicinandolo a me. Sento le contrazioni della mia fica stringere il cazzo di Nando.

Anche lui è al limite ora, estrae il cazzo dal mio sesso e spruzza seme sulla mia pancia continuando a masturbarsi. È ancora carico, sento la mia pancia coprirsi di sperma, è ancora tanto.

Si avvicina e mi bacia nuovamente. La mia mano accarezza la sua che sta ancora facendo su e giù sul suo sesso. Il cazzo è lucido dei miei umori, del suo sperma. Lo masturbo ancora un po’ fino a che non incomincia a sgonfiare tra le mie dita.

“Nando sei stato fantastico”.

“Lea, se lo sono stato è perché avevo davanti a me una delle donne più belle che io abbia visto… non sai quanto ti ho sempre profondamente desiderato…e quante….”

Che carino. “Seghe?”

“mm.. si Lea..l’unica cosa che potessi fare in tuo onore..”

“Ora però sarà meglio rivestirci, tra un po’ probabilmente arriverà mia figlia e dobbiamo ricomporci e..”

“Ma come?” fa una faccia dispiaciuta, troppo tenero. “Avrei voluto proseguire, mi fai troppo eccitare Lea…”

E sto notando che il suo cazzo sta tornando rigido. “Si lo vedo Nando ma potrebbe tornare Luana, non penso sia una buona idea”.

E infatti dalla strada “Mamma sono tornata”

Su Nando sbrigati a rimettere al chiuso il tuo cazzo, ci sarà un’altra volta, te lo assicuro” .

Io raccolgo il pareo e i pezzi del bikini a terra. Nel chinarmi sento il cazzo di Nando posarsi tra le mie natiche.

Lea, la prossima volta toccherà al tuo culo..”.

Mi alzo, mi giro, gli stringo forte il pisello (ma è di nuovo duro!!) e gli dico sorridendo “Sono io che decido cosa devi fare o meno. CAPITO?”

“Si signora mia regina”.

Scappo nel bagno a ripulirmi, mia figlia starà salendo. Intanto penso alle sue intenzioni. Vuole il mio culo. Il mio culo ancora vergine?. No non se ne parla proprio.

Esco dal bagno, vedo mia figlia che parla con Nando. Lo mangia con gli occhi.

“Mamma, io e Nando stiamo uscendo, grazie per avergli fatto compagnia”

“Grazie signora”

“O figurati, è stato un piacere” un fantastico piacere.

Mi vuol fare il culo…mmm sai Nando credo che ti concederò il permesso un giorno.